Nuovi raid israeliani nella notte sulla Striscia di Gaza hanno causato 44 morti, soprattutto donne e bambini.
La situazione nella Striscia di Gaza continua a peggiorare. Da mesi, la regione è al centro di un conflitto armato sempre più intenso, che vede coinvolti l’esercito israeliano e Hamas. I combattimenti si sono estesi anche alle zone abitate, causando gravi conseguenze per la popolazione civile. A nulla sembrano servire gli appelli internazionali: mentre si parla di soluzioni politiche, sul terreno la guerra continua a mietere vittime.
La risposta militare israeliana, innescata dall’attacco del 7 ottobre, ha ricevuto il sostegno di alcuni alleati ma anche critiche crescenti per il suo impatto sproporzionato. Le operazioni si concentrano su presunti obiettivi militari, ma spesso colpiscono aree densamente popolate. L’accesso agli aiuti umanitari è limitato, aggravando una crisi già drammatica. Secondo fonti ufficiali, oltre un milione di persone sono sfollate e la fame è ormai una minaccia concreta per la maggior parte dei residenti.

Cresce la pressione internazionale su Israele
La reazione della comunità internazionale non si è fatta attendere. Regno Unito, Francia e Canada hanno condannato con forza l’espansione delle operazioni militari israeliane, definendole “sproporzionate”. In una dichiarazione congiunta, i tre Paesi chiedono il cessate il fuoco immediato e annunciano la possibilità di riconoscere formalmente uno Stato palestinese come parte di una soluzione a due Stati.
Ventidue nazioni, tra cui l’Italia, hanno inoltre chiesto che Israele consenta nuovamente l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, sotto il coordinamento dell’ONU e delle ONG. Il valico di Kerem Shalom è stato brevemente riaperto, permettendo l’ingresso di pochi convogli, ma l’emergenza resta gravissima.
La notte del 20 maggio: 44 morti, la maggior parte donne e bambini
Secondo Mahmoud Bassal, portavoce della Difesa civile di Gaza, nella notte del 20 maggio almeno 44 persone sono state uccise durante nuovi raid israeliani. Tra le vittime si contano soprattutto donne e bambini, mentre i feriti sono decine. Le zone colpite includono aree residenziali densamente popolate. Questo nuovo episodio, tra i più gravi degli ultimi giorni, conferma l’urgenza di un’interruzione delle ostilità e di un ritorno al dialogo.